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Nel cuore del Piceno

Monteprandone e Acquaviva Picena.
Con la nostra auto prendiamo la SS4, superato l'abitato di Porto d'Ascoli, svoltiamo al bivio a destra in direzione di Monteprandone, la città natale di San Giacomo della Marca. Poco prima di arrivare al borgo, merita una sosta Santuario di Santa Maria delle Grazie (metà sec. XV), sede della sezione locale dei Musei Sistini del Piceno-Museo Intercomunale Diocesano di Arte Sacra, che conserva interessanti opere, tra cui tre tavole di Vincenzo Pagani ed espone oggetti del Santo, ad esempio il trittico in avorio della Bottega degli Embriachi (sec. XV).

Nel centro storico sono ancora presenti diversi tratti di mura castellane: la quattrocentesca Porta del Borgo a Monte (sec. XVI) con torre di rinfianco ed alcuni torrioni cinquecenteschi. L'imponente Palazzo Comunale è stato ultimato nel 1882: al suo interno è presente una raccolta di 64 codici appartenuti a S. Giacomo della Marca. La Collegiata nuova di San Niccolò, progettata in stile neoclassico dall'architetto Pietro Maggi nel 1808, conserva un crocifisso ligneo del sec. XIII. L'oratorio di San Giacomo, ricostruito nel secolo scorso, è tradizionalmente ritenuto la casa natale del Santo di Monteprandone.

Prima di lasciare Monteprandone, fate una passeggiata panoramica lungo via Roma che costeggia la cinta muraria più antica, entrate da porta da Monte e arrivate fino in via Limbo, caratteristico vicolo medievale con volte a crociera.

Riprendiamo l'auto e percorriamo la SP54, dopo 5 km svoltiamo a destra alla volta di Acquaviva Picena, località di vastissimo interesse storico e preistorico. Le strade principali partono dalla centrale piazza di S. Nicolò, su cui si affaccia la chiesa omonima, la Torre Civica e la casa Rossi Panelli del XIX sec., e, talora raccordate da rampe, offrono caratteristici scorci medievali, come il vicolo del Trabucco. Da piazza di S. Nicolò prendiamo Via Marziale, dove sorge la casa natale di Celso Ulpiani (1867-1919), scienziato di fama internazionale; la strada immette sulla Piazza del Forte, dominata dal Mastio, il torrione più alto della Rocca, certamente una delle più interessanti non solo delle Marche.

La Rocca, uno dei capolavori dell'architettura militare marchigiana del Rinascimento, risale all'epoca dei signori di Acquaviva e si presenta con pianta a quadrilatero irregolare, che racchiude un'ampia corte centrale anch'essa quadrilatera, con pozzo, con i vertici rafforzarti da torrioni. Il castello, restaurato alla fine dell'ottocento dall'architetto marchigiano Giuseppe Sacconi, ospita il Museo delle Armi Antiche (0735764005), con armi medievali e orientali.


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